Ieri centinaia di attivisti No Tav si sono dati appuntamento in
Clarea, con l’obiettivo di disturbare l’allargamento delle recinzioni
che, secondo il progetto della lobby affaristica della Tav, dovrebbe
ospitare il futuro cantiere per la costruzione del tunnel geognostico. Dopo ore di mobilitazione ed iniziative, leggiamo dall’edizione on
line della Stampa con firma il pennivendolo Massimo Numa che un ragazzo
romano, Giorgio, è stato fermato. Dopo ore di ricerca scopriamo che è stato portato in questura a
Torino e da li trasferito al carcere delle Vallette in attesa di essere
processato per direttissima. Qui di seguito il comunicato scritto dal Centro Sociale Askatasuna e
dal Comitato di Lotta di Popolare di Bussoleno, immediatamente
sottoscritto anche dal Circolo di Rifondazione Comunista di Bussoleno:
Giorgio libero!
Apprendiamo stamane che Giorgio, giovane ragazzo appartenente al
Centro Sociale Acrobax di Roma, si trova al carcere delle Vallette con
una serie di accuse legate alla giornata di lotta che ieri, mercoledì
24/08, ha visto centinaia di attivisti No Tav impegnati a disturbare
l’allargamento delle recinzioni in località Clarea. Con gli elementi che abbiamo raccolto in questo ore possiamo
affermare con assoluta certezza che ci troviamo di fronte ad una
ricostruzione davvero poco chiara e convincente da parte delle forze
dell’ordine e della Digos di Torino, ovviamente da subito ripresa dai
“giornalisti” copia.veline della questura. Dai giornali emerge infatti
che Giorgio sia stato fermato durante le cariche effettuate della
polizia per bloccare l’iniziativa degli attivisti No Tav di taglio delle
reti poste a protezione del fortino. Nessuno degli attivisti No Tav però ha visto il fermo di Giorgio,
neanche chi si trovava alle reti per le azioni di disturbo e questo ci
porta a pensare che ci troviamo di fronte ad un’altra ricostruzione
parziale e fittizia creata ad hoc dalla Questura per criminalizzare il
movimento e i suoi attivisti. Pare altresì assurdo che, una volta in stato di fermo, per molte sia
stato pressoché impossibile avere notizie su di lui e la sua salute. Od
ora non siamo a conoscenza del suo stato di salute e soprattutto di
quale sia il suo racconto rispetto a ciò che realmente è accaduto. Probabilmente, nel giro di poche ore, sarà processato per direttissima. Nell’attesa e nella speranza che lo si possa al più presto riabbracciare, gli esprimiamo tutta la nostra solidarietà.
Ora e sempre No Tav
Csoa Askatasuna e Comitato di Lotta Popolare di Bussoleno
Circolo di Rifondazione Comunista di Bussoleno