venerdì 27 agosto 2010

Stoccarda si ribella alla nuova stazione con annessa linea Tav




FRANCOFORTE.
Stoccarda si ribella alla nuova stazione con annessa linea Tav. Il movimento di protesta, guidato dai verdi e che vede manifestazioni quasi giornaliere dall'inizio di agosto, è sfociato mercoledì sera in scontri con la polizia quando i dimostranti hanno cercato di impedire l'inizio dei lavori di demolizione della vecchia stazione. Ieri pomeriggio i poliziotti hanno poi sgomberato sette manifestanti che avevano occupato il tetto di una delle due ali per impedirne la demolizione. Un'altra protesta è in programma per stasera.
Il progetto Stuttgart 21 prevede la sostituzione della stazione centrale "di testa" (come a Milano e Roma) con una "passante" (come quella di Bologna) interamente sotterranea, che si collegherebbe a una nuova linea Av di 60 chilometri verso l'aeroporto e poi Ulm; tale linea è inserita nella "grande direttrice Parigi-Budapest". Costo totale dei due progetti (impossibili da separare), sette miliardi di euro secondo le stime attuali, cresciute del 75% - ancor prima che si inizi a scavare - rispetto ai quattro miliardi calcolati nel 2003. Il costo verrebbe ripartito tra Stato (un terzo circa), land del Baden-Württemberg, città di Stoccarda e ferrovie.
Vantaggi, secondo i proponenti: riduzione da 2 ore e 30 a 2 ore del tempo di viaggio per Monaco di Baviera, migliore collegamento con l'aeroporto e liberazione di un'area di circa un chilometro quadrato in pieno centro, di cui il 20% verrebbe destinato ad ampliare in parco e il resto a progetti immobiliari. Gli avversari criticano l'esplosione dei costi, ribattono che proprio l'aspetto immobiliare del progetto è il più significativo, mentre la nuova stazione sotterranea a 8 binari (contro i 16 dell'attuale) sarebbe in realtà meno efficiente e lo scavo della linea Av sotto le colline a est della città presenterebbe consistenti rischi geologici; propongono invece una modernizzazione di quella esistente.
Tra gli oppositori non ci sono solo verdi ed ex sessantottini: uno degli appelli a sospendere il progetto Stuttgart 21 è stato per esempio sottoscritto da Edzard Reuter, ex presidente della Daimler.
Il progetto, sostenuto da tutte le forze politiche locali tranne i verdi e la Linke - è già stato approvato a tutti i livelli (governo federale compreso). Ricorsi sono stati più volte respinti; ma quel che brucia agli avversari è che il sindaco Cdu di Stoccarda - Wolfgang Schuster, in carica dal 1997 - aveva promesso un referendum sul progetto qualora i costi fossero lievitati di oltre 200 milioni. Nonostante un aumento ancor più significativo, però, il referendum è stato bloccato dal no del sindaco e (per motivi formali) dal tribunale. Ieri il ministro degli Interni del land, Heribert Rech, ha stigmatizzato le proteste che «hanno superato i confini della disobbedienza civile». «Il treno è partito e ormai non si può più fermare», dichiarano gli esponenti politici favorevoli al progetto. Ma proprio sul piano politico il treno rischia di far correre soprattutto i verdi: nelle elezioni del 2009 per i consigli di circoscrizione hanno conquistato il 25% a Stoccarda diventando il primo partito davanti alla Cdu, e la primavera prossima potrebbero salire al 20% nel parlamento del land del Baden-Württemberg. Per la prima volta nella storia di un land tradizionalmente conservatore, i sondaggi ipotizzano una possibile maggioranza rosso-verde.