sabato 12 giugno 2010

La Marchesa Gemma e l'assedio del castello!!!


I Proponenti del TAV raccontano bugie e non hanno neppure il coraggio di farlo pubblicamente. Probabilmente la lezione di Chiomonte ha consigliato a LTF di cambiare metodo.
C'è chi cambia metodo e chi cambia opinione...
LTF andrà a Susa a raccontare agli imprenditori le MAGIE della Torino Lyon. Praticamente un gioco di prestigio. Ma gli imprenditori seri sanno già che quel gioco finisce con il fallimento di molte delle loro aziende. E' già successo altrove.
Il pezzo forte dello spettacolo vorrebbe essere la sfilata di moda del sindaco di Susa, gli svolazzi e i sorrisi delle grandi occasioni... Finalmente Gemma entrerà nella Gran Società e siederà di fianco a Evelina . Che soddisfazione, nel bel mezzo del jet set valsusino, seduta sullo scranno della Marchesa!
Soltanto 5 anni fa la stessa persona, Gemma, diceva pubblicamente a Venaus (nessuno l'aveva chiamata) che la Torino- Lyon non aveva nessuna ragione d'utilità, vedi il video:
Adesso che alla Marchesa regalano un plastico con la stazione tav a Susa tutto è cambiato... La immaginate una stazione internazionale a Susa? Lo sa la Marchesa che i 4 TGV giornalieri di passaggio su questa linea non fermano neppure a Lyon? No non lo sa, a cosa serve sapere? Oppure lo sa, ed allora il suo atteggiamento odierno è ancora più inqualificabile.
POVERA MARCHESA... Se quella vera tornasse chissà quanti calci in culo darebbe alla Gemma!

Le preoccupazioni delle forze dell'ordine

 

Anche i Carabinieri cercano sulla cartina la loro caserma!!!
Sarà anche quella in balia del progetto del supertrenomegamagnificochebellochebello?

mercoledì 9 giugno 2010

Signori e signore è arrivato il circo!!! LTF ed i suoi saltimbanco!!!


 Attenzione: No Tav!!!

Oggi a porte chiuse, dentro al Municipio di Susa, si è svolto un incontro tra i tecnici LTF e l’amministrazione comunale. A quanto ne sappiamo i tecnici hanno presentato il progetto riguardante il tratto di tracciato sul territorio di Susa, che include la  fantomatica stazione internazionale, ritenuta una opportunità dal sindaco "pricipessa" Gemma Amprino.
All’appello, lanciato qualche ora prima sui principali siti del movimento, hanno prontamente risposto un centinaio di No Tav. I tecnici "saltimbanchi" sono arrivati scortati da carabinieri in borghese e non, schivando velocemente qualsiasi possibilità di confronto con chi si trovava li per manifestare, anzi c’è stato anche qualche spintone da parte di chi “ligio” li proteggeva. Da quale pericolo non è dato sapere.

Quel che è certo è che non bastano le porte chiuse, la pioggia, i carabinieri schierati e le attese interminabili per far desistere la voce del nostro dissenso.
Anzi, rilanciamo  subito l’appuntamento a lunedì prossimo per far sentire ancora una volta la nostra voce, sempre più forte e fastidiosa, in occasione del seminario che si terrà, sempre a Susa, presso il Castello della Contessa Adelaide (...o della principessa Gemma?).  L'incontro è stato organizzato da LTF ed ha come invitati le grandi e piccole aziende della Valle. Nessun’altro. Ben sanno i giocolieri del Tav che se possono contare su qualcuno questo qualcuno potrebbe essere proprio qualche imprenditore, in cerca di profitto o di favori e magari capace di avere forte influenza sulla popolazione che non conosce ancora e non vuol vedere la portata devastante dell’opera.
D’altra parte  come si svolgono questi incontri lo abbiamo visto bene a Chiomonte. Qualche ridicola slide presentata da tecnici incompetenti o di facciata che tentano di spiegare, come i giullari di corte e come meglio gli riesce, quanto ci vogliono bene e le meraviglie del mirabolante super treno che ci stanno offrendo.
Ma Chiomonte ha insegnato anche a loro, e per questo non ci invitano più, preferendo far sentire solo la loro campana stonata ad un gruppetto ben selezionato di sordi.
...d'altronde a loro piace vincere facile!!!

Signori e signore vogliamo presentarvi qui sotto i saltimbanco di turno: 






I raccontastorie oggi a Susa!!!


A Susa cittadina di Re Cozio, cittadina del Palio dominata dal Castello della Marchesa Adelaide, oggi arrivano i raccontastorie che faranno sognare i popolani illustrando le meraviglie della tecnologia moderna.

Alle 16 presso il Comune di Susa, regno della principessa Gemma arriveranno i giullari di corte di LTF che racconteranno per l'ennesima volta la favola del treno delle meraviglie.


Sarà fondamentale non mancare per non perdere l'ennesima puntata di questa meravigliosa favola ove si illustreranno i prodigi della tecnica e le meraviglie del lavoro.


partecipiamo numerosi come sempre a partire
dalle ore 15,30 presso il Comune di Susa
dove LTF presenterà il progetto ai consiglieri comunali
a porte chiuse!!!

perchè tutto sia meravigliosamente perfetto, come piace
alla principessa Gemma, partecipiamo in massa
con le bandiere No Tav!!!

lunedì 7 giugno 2010

Metti un Camper in prima fila!!!



E’ partita domenica 23 giugno ai margini dell’iniziativa “mettiamo radici in prima fila” la campagna di sottoscrizione popolare per l’acquisto di un camper da usare per le prossime iniziative di presidio e informazione sul territorio di Chiomonte. L’iniziativa è promossa e seguita dal Comitato NO TAV NO TIR Alta Valle Susa, ma il camper sarà ovviamente a disposizione del movimento anche per altre iniziative no tav e per i comitati che ne faranno richiesta.
L’invito rivolto a tutti è quello di sostenere e diffondere questa campagna sui siti internet, presso comitati e persone interessate. In allegato trovate il volantino scaricabile e stampabile, con le istruzioni per l’uso.


domenica 6 giugno 2010

A.N.P.I.: Fiaccolata dei "Vignoletti" di Foresto


Ieri, 5 giugno 2010, un folto gruppo di antifascisti e antifasciste valsusini ha preso parte alla fiaccolata dei "Vignoletti", a Foresto. Anche quest'anno l'iniziativa è stata sentita e partecipata, a testimonianza che anche dopo più di 60 anni dagli eventi che hanno segnato quella montagna e la sua gente risulta importante mantenere viva la memoria. Specialmente guardando alle generazioni che non hanno vissuto in quel tempo e che si trovano oggi ad affrontare un mondo che per molti aspetti non è dissimile da allora.
Come ogni anno i partecipanti, tra i quali una buona parte di giovani, dopo essere saliti ai Vignoletti hanno voluto portare un omaggio alla lapide situtata poco distante, posta in ricordo di Battista Casel, di 52 anni, trucidato dai fascisti il 16 novembre 1944, durante un rastrellamento. I fascisti che eseguirono questo atto di crudeltà feroce scesero in paese dicendo a tutti che avevano ucciso un partigiano, ben sapendo che si trattava invece di un contadino inerme. Il rastrellamento aveva come obiettivo i ribelli di quella zona: facevano parte del distaccamento "Leschiera" della "42 Brigata Garibaldi", che fungeva da protezione al Comando di Balmafol situato più a monte, teatro della famosa battaglia.
Al funerale che si celebrò due giorni dopo vollero partecipare anche i partigiani, che fortunatamente non vennero riconosciuti dai fascisti.
La serata è proseguita con la consueta fiaccolta che si è snodata lungo il sentiero che riporta a Foresto, illuminando la montagna e lasciando spazio a suggestioni e riflessioni su cosa voglia dire essere antifascisti oggi. Cosa voglia dire esserlo in questa valle. Cosa voglia dire esserlo di fronte ai fatti che apprendiamo tutti i giorni dai nostri canali di comunicazione.
I valori per i quali hanno lottato i nostri partigiani sono gli stessi per i quali si continua a lottare ancora oggi. Libertà, giustizia, democrazia...non sono ancora messi al sicuro. Forse non lo saranno mai. Sono valori che oggi come ieri vanno conquistati e difesi, con forza e costanza. Per non vanificare gli sforzi di chi per questi ideali ha dato la vita e continua dare. Per un popolo di valle come il nostro, che si batte per affermare il diritto di dire no alle decisioni di effetto devastante che arrivano dall'alto. Per un popolo come quello della Palestina, che lotta per non essere schiacciato da chi è più forte, da chi può permettersi tutto, che uccide e respinge ogni forma di aiuto a questo popolo oppresso in cerca di libertà. Per chiunque al mondo abbia deciso di stare dalla parte degli oppressi e non dell'oppressore.

All'arrivo in paese si sono aggiunte molte persone alla fiaccolata, tutte con lo stesso spirito, giungendo al tendone per assistere a uno spettacolo teatrale dal titolo "Diario Di Un Partigiano", a cura del gruppo teatrale "I Nani Sulle Spalle Dei Giganti".

ORA E SEMPRE RESISTENZA!


venerdì 4 giugno 2010

Rientrati gli attivisti italiani: abbiamo subito violenze fisiche e psicologiche!



Joe Fallisi, Marcello Faracci e Angela Lano, tre dei sei attivisti italiani presi a fucilate e poi deportati dall’esercito israeliano nelle acque internazionali al largo della Striscia di Gaza, sono atterrati pochi istanti fa all’aereoporto di Malpensa. Manuel Zani è invece già arrivato a Fiumicino da un’oretta.  Manolo dovrebbe arrivare tra non molto. Vi proponiamo alcune interviste, raccolte da Radiondadurto e ondarossa:
La seconda parte dell’intervento con Angela Lano, appena rientrata in Italia da Israele. In questo contributo si pone l’accento sulle condizioni di detenzione in cui sono stati costretti i partecipanti alla Freedom Flotilla.
  • Ascolta l’intervista
    Manuel Zani è uno dei 6 italiani facenti parte della Freedom Flottiglia. In questa intervista, il suo racconto dell’assalto alle navi, la detenzione in terra israeliana e l’espulsione.
Da Peace Reporter le prime dichiarazioni raccolte il primo pomeriggio a Istanbul:
Ff, il racconto dei prigionieri: ‘rapiti e picchiati’
Giuseppe ‘Joe’ Fallisi. “Siamo stati picchiati, prima sulla nave dai militari e poi ancora poco fa all’aeroporto di Tel Aviv” dalla polizia. È il racconto di Giuseppe Fallisi, uno degli attivisti italiani arrivati stanotte a Istanbul dopo l’espulsione da Israele in seguito al blitz contro la flottiglia filo-palestinese. “Ci picchiavano ad esempio se non ci sedevamo, e dopo averci picchiati ci mandavano i medici a visitarci”, afferma il tenore milanese. “Siamo stati portati in un carcere in mezzo al deserto, appena finito di costruire: sembrava lo avessero costruito apposta per noi. In prigione non ci sono state violenze, avevamo a disposizione anche una doccia”, ha raccontato Fallisi.  

Angela Lano. “Abbiamo subito un vero e proprio rapimento, sia sulla nave che in prigione, dove non avevamo nessun tipo di diritto: non potevamo fare telefonate, chiamare i nostri avvocati”. È la testimonianza di Angela Lano, l’unica donna tra gli attivisti italiani fermati durante il blitz israeliano contro la flottiglia filo-palestinese e arrivati stanotte a Istanbul dopo l’espulsione da Tel Aviv.  ”Sono anni che mi occupo di Palestina – ha affermato la giornalista torinese – ma la violenza che ho visto su quelle navi è stata incredibile”, ha aggiunto la Lano.

Manuel Zani. “L’assalto dei soldati israeliani che si sono avvicinati alla nostra nave a bordo dei gommoni sembrava una scena di Apocalypse now”, il trentenne Manuel Zani, il più giovane tra gli attivisti italiani fermati durante il blitz. “Quando abbiano capito che ci stavano per aggredire ci siamo separati in due gruppi. Io sono andato con i giornalisti nella cabina di pilotaggio per cercare di filmare quello che stava succedendo, ma ci hanno sequestrato tutto”. “In Israele non ci torno neanche morto – conclude il trentenne, per la prima volta a bordo della flottiglia Free Gaza -, ma voglio tornare in Palestina al più presto”.

martedì 1 giugno 2010

ANGELA LANO: una di noi!!!


Sono momenti terribili quelli che stanno ora vivendo sia Angela Lano, prigioniera sequestrata da Israele, che i suoi famigliari in trepidazione nella casa di  Sant' Ambrogio di Susa. Non sapere nulla, ecco quella è la cosa più pesante. Il marito Fernando Lattarulo l'ha sentita l'ultima volta alle due di notte al telefono satellitare di cui Angela era dotata, poi il nulla, il buio e l'ansia di non sapere. 
Di fatto tutti ipotizzano, ma nessuno sa poichè la zona di Ashdod dove Angela e gli altri sequestrati sono rinchiusi è inaccessibile a tutti e perchè anche la Farnesina non ha notizie certe. Sono sei (non quattro, come trapelato ieri) gli attivisti italiani reduci dalla spedizione della flottiglia di aiuti per la Striscia di Gaza e sono tutti detenuti in Israele in attesa della pronuncia di un tribunale essendosi opposti, come numerosi altri stranieri, a un immediato provvedimento amministrativo di rimpatrio, pare che tra loro ci sia anche Angela. I sei potranno incontrare solo oggi i rappresentanti del Consolato italiano a Tel Aviv.
Si sa che solo 25 attivisti su 581 (fonte Reuters) hanno accettato di farsi espellere da Israele ed dunque in attesa di rimpatrio, gli altri saranno invece arrestati, identificati e ed interrogati, sucessivamente divisi per nazionalità e poi al più presto trasferiti in carcere, presumibilmente in quello di Beersheba. 
Israele ha annunciato di avviare procedimenti giudiziari contro gli attivisti, che a suo dire, hanno aggredito i soldati delle teste di cuoio israeliane. Paradossale ed incredibile è questa situazione poichè alla luce dei fatti l'unica agressione è quella di Israele, che dopo l'operazione "Piombo Fuso" a cavallo tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009 e che scioccò l'opinione publica per il numero delle vittime inermi che soccomberono all'esercito, ora ha perpetrato questo vile attacco contro la Freedom Flotilla rea di voler aiutare e soccorrere le popolazioni palestinesi di Gaza ormai stremate da questo inutile ed osceno embargo.

Ieri anche il Comune di Sant' Ambrogio ha voluto esprimere ad Angela ed ai suoi compagni la propria solidarietà. Durissimo il Sindaco Dario Fracchia delle liste civiche: "Esprimo piena solidarietà alla nostra concittadina Angela Lano e a tutti gli attivisti e volontari che hanno partecipato alla missione" continua poi "La Freedom Flotilla è stata brutalmente stroncata in acque internazionali da un'azione militare di una violenza inaudita che deve essere condannata a livello sovranazionale il prima possibile. Stigmatizzo il governo israeliano che ritengo di essere di tipo fascista, criminale ed altamente irresponsabile. A questo abominevole episodio di violenza seguirà purtroppo altra violenza"
Ora ci viene da pensare che Angela ha fatto la sua scelta in maniera decisa e consapevole, come sempre. Come abbiamo potuto conoscerla all'interno del movimento No Tav. Quello di Angela è un giornalismo vero, conquistato sul campo e documentato in maniera seria, non certo come qello di certi giornalai da strapazzo che con il culo sulla sedia di pelle del loro ufficio pubblicano filippiche contro popoli e territori che non hanno mai voluto conoscere e di cui spaventa l'autodeterminazione. Angela ha preso posizione nell'unico modo che conosce, vivendo la realtà e scrivendo la verità sempre senza sensazionalismi o protagonismo.

La Valle che Resiste da oggi resiste con lei e con i suoi compagni. Ci auguriamo che tutta questa follia possa finire il prima possibile e nel migliore dei modi, cosicchè da poterla di nuovo riabbracciare qui, nella sua valle, ...perchè Angela è una di noi!!!



Oggi in Palestina la giornata è iniziata nel segno del lutto...


Oggi in Palestina la giornata è iniziata nel segno del lutto. la Freedom flottiglia diretta verso Gaza per portare aiuti umanitari è stata attaccata dall'esercito israeliano. Il conto di morti e feriti è ancora aperto. Si parla di una ventina di attivisti deceduti  e di numerosi feriti gravi d'arma da fuoco. L'assalto militare alle navi è avvenuto con un'incursione aerea, corpi scelti dell'esercito sionista si sono calati sulle navi e hanno aperto il fuoco in maniera indiscriminata su civili,disarmati e inermi in acque internazionali su navi battenti bandiera bianca, simbolo di pace. subito i portavoce dell'esercito israeliano hanno dichiarato al mondo che queste navi erano cariche di armi. Sottovoce hanno descritto però le armi trovate: due coltelli da cucinache sarebbero stati usati come minima difesa contro il fuoco delle armi automatiche dei commandos. Tra le notizie passate sui media una dichiarazione di Arrigoni, giornalista italiano a Gaza, rilasciata a Rai News24: "tutte le navi delle Freedom flottiglia prima di partie dai porti europei e turchi sono state fatte perquisire a fondo dalle autorità portuali proprio per dimostrare la geniuinità delgi intenti e non lasicare spazio a possibili provocazioni, con tanto di certificati marittimi internazionali in possesso delle autorità e della coalizione di pace".  Da anni Gaza è stretta in un assedio mortale, niente entra e niente esce ,questo sicuramente è il più grande campo di concentramento mai creato dall'uomo. Scherzo della storia creato proprio da chi di questi campi ha dovuto subirne il battesimo: il popolo ebreo messo alla gogna dal terzo Reich che oggi invece si trova dalla parte degli aguzzini. Da diversi anni ONG e singoli attivisti si imoegnano per rompere quest assedio reso ancora più pressante dalla famosa operazione "piombo fuso" dello scorso anno. La Freedom flottiglia ogni anno con navi cariche di aiuti prova a raggiungere Gaza facendo tappa in molti porti dell'Europa a caricare uomini e aiuti. Ogni anno viene respinta,speronata e attaccata dall'esercito israeliano. questa mattina la svolta,un attacco senza precedenti compiuto da chi crede di essere il padrone del mondo,da chi crede di poter fare ciò che vuole,quando vuole e dove vuole. In risposta a questo atto in tutto il mondo si sono susseguite nella giornata di oggi manifestazioni di lotta e solidarietà con il popolo palestinese. Da questo purtroppo si deve partire per ricominciare a lottare per una Palestina libera! da un silenzio pesante che mai come oggi ha visto i governi di tutto il mondo tacere di fronte a questo massacro. Frattini,ministro degli esteri della repubblica italiana,che passa oltre lasciando alla casualità la colpa di queste morti senza avere il coraggio di additare chi è il vero colpevole con una lavata di mani che delega agli organismi internazionali la soluzione del conflitto israelo-palestinese. Solo in serata, a ruota la condanna, quando ormai tutto il medio oriente è in rivolta, quando ormai la situazione è sfuggita di mano.  Silenzi che fanno male, silenzi che uccidono ancora,che coprono l'operato di Israele e ne legittimano il pecorso. Ancora una volta tocca a noi, a chi non vuole girarsi dall'altra parte e ha il coraggio di dire che questa guerra finirà solo quando il popolo palestinese riavrà la sua terra. Per questo oggi anche a Torino si è scesi in piazza. sin dalla mattinata spontanei presidi si sono creati in tutta la città, all'università gli studenti durante tutta la giornata hanno seguito e commentato le notizie in arrivo dalla Palestina, decidendo poi assieme a qualche centinaio di solidali di partire in corteo. Prima verso la sede dell'associazione di amcizia "Italia -Israele",gridando la loro rabbia. Poi verso il palazzo comunale ricordando al sindaco il gemellaggio con Gaza e ricordando il vergognoso silenzio di questa amministrazione ogni qualvolta che Gaza chiede aiuto al mondo. Un gemellaggio tutto di facciata, per darsi una bella spolverata di "sinistra"  molto gradita a Chiamparino e soci, per poi chiudere a Porta Palazzo, quartiere multietnico e vero cuore della città. Un corteo propositivo che si è ridato appuntamento per giovedì sera alle ore 21.00 per una fiaccolata in solidarietà con il popolo palestinese in lotta con partenza dalla stazione Ceres.